Succulent Rings è una famiglia di anelli–scultura in legno che contengono terra e ospitano piccole piante grasse.
I succulent propongono un aspetto di partecipazione della proprietaria al processo vitale dell’opera, si tratta di prendersi cura della pianta innestata nell’anello di legno. L’idea che mi attirava quando ho pensato ai succulent era quella di spostare il rapporto da un ambito di possesso ad uno di partecipazione; la sua manutenzione richiede delle cure che entrano nel vissuto quotidiano della proprietaria. L’anello non è più un oggetto ma un soggetto, da annaffiare, ogni tanto, con una goccia d’acqua.
Cos’è, Cosa significa “Succulent Rings”?
“Succulent* Rings” è il nome di alcune micro installazioni dalla struttura lignea che accolgono in un incavo delle minuscole piantine grasse e terra per la loro sopravvivenza. Sono da annaffiare ogni tanto con una goccia d’acqua (usando una siringa) e richiedono di essere maneggiate con cura.
* succulent = 1. ricco di succo, succoso 2. gustoso 3. (bot.) si dice di pianta o di organo che abbia abbondanti tessuti acquiferi…
Per quanto tempo può sopravvivere la piantina grassa?
Il mini-cactus trapiantato nel “Succulent Ring” può vivere per anni e crescere più o meno, a seconda del tipo di pianta e delle condizioni ambientali. Infatti, perché continui a vivere è fondamentale mantenere la stessa esposizione alla luce, quantità d’acqua, d’aria o calore. Un anno di vita è un periodo medio.
E quanto può crescere?
Generalmente le piante grasse crescono lentamente. Dare ad una pianta un piccolo spazio su cui vivere, provoca un rallentamento della crescita che potremmo chiamare “effetto bonsai”. Dipende comunque molto dalle specie.
Si possono indossare?
Il “Succulent Rings” è prima di tutto una piccola scultura vivente, dalle dimensioni di un anello un po’ ingombrante. E’ possibile indossarne alcuni, anche se ciò dipende prima di tutto dalla forma della pianta, da com’è collocata etc.; sono più adatti allo scopo quelli la cui parte lignea termina stretta attorno a una pianta tondeggiante (“mammillaria”).
Nella collezione “Succulent Rings 2002” questi oggetti si distinguono in due tipologie: quelli riconducibile a delle mini-sculture, con una base più larga per avere un appoggio più sicuro e di maggiori dimensioni; e quelli invece concepiti come anelli, di dimensioni ridotte rispetto ai primi, con la parte inferiore sagomata in modo che siano confortevoli da portare.
Sono pezzi unici?
Dal 1993 al 2000 ho progettato e realizzato pezzi unici. Nel 2002 ho realizzato delle piccole serie di anelli con principalmente tre diverse forme. Si tratta di solidi di rotazione, quali il cono, il cilindro, e uno particolare che si restringe nella parte superiore. Nel processo di lavorazione la prima fase di esecuzione è la tornitura alla quale segue poi, a più riprese, la rifinitura a mano di ogni singolo pezzo. Sono anelli-scultura dai volumi essenziali, dove l’accento è posto sull’aspetto concettuale.
Dal 2004 fino ad oggi si aggiungono nuovi succulent rings, che sono pezzi unici, realizzati con legni pregiati, come ad esempio l’ebano. Questi legni, che sono molto duri, permettono di eseguire forme definite nei minimi dettagli, e di essere ben lucidati. La collezione infatti si contraddistingue per forme più geometriche e incisive.
Dove si trovano?
Presso il mio studio di Milano ci sono alcuni esemplari, uno fra i quali ha la piantina che sopravvive dell’inaugurazione dello spazio: 2010!